domenica, aprile 19

La vera natura della salute (terza parte)

Estratti da "Vita nello Yoga"
B.K.S. Iyengar
Edizioni Mediterranee

La vera natura della salute (terza parte)


Come ho già detto, il corpo non dovrebbe essere né trascurato né viziato perché è l'unico strumento e mezzo che ci è stato concesso per dedicarci alla Ricerca della Libertà. A volte va di moda disprezzare il corpo come qualcosa di non spirituale. Eppure nessuno può permettersi di trascurarlo. Altre volte va di moda viziarlo, e disprezzare tutto ciò che non è fisico. Eppure nessuno può negare che la vita non è fatta solo di semplici piaceri e dolori fisici. Se trascuriamo o viziamo il nostro corpo ci ammaliamo e diventiamo ancora più attaccati ad esso. In tali condizioni, non possiamo più utilizzarlo come veicolo per il viaggio interiore, anzi ce lo ritroviamo appeso al collo come un grosso fardello lungo la strada reale che conduce verso l'anima. Se dite di essere il vostro corpo vi sbagliate. Se dite di non essere il vostro corpo vi sbagliate lo stesso. La verità è che anche se il corpo nasce, vive e muore, non è possibile scorgere il divino se non attraverso di esso.
Lo yoga considera il corpo umano in maniera alquanto diversa rispetto agli sport occidentali, che lo trattano come un cavallo da corsa, cercando di sfruttarlo al massimo facendolo competere con tutti gli altri corpi in gare di velocità e di forza.
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Ma l'essenza dello yoga non riguarda l'esibizione esteriore ma la penetrazione interiore. Lo yoga è sia bello che divino. Alla fin fine lo yogin ricerca la luce interiore come anche la bellezza, l'immensità, e la liberazione interiori.
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Allora in che modo si devono praticare gli asana per ottenere salute e purezza? Qual è la strada che conduce dalla flessibilità fisica alla divinità spirituale? Gli Yoga Sutra del saggio Patanjali ci forniscono le basi della vita yogica.
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Patanjali ci dice che gli asana conferiscono la perfezione del corpo, la bellezza della forma, la grazia, la forza, la compattezza, e la durezza e brillantezza di un diamante.
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L'esecuzione di un asana dovrebbe quindi essere calma, serena e tranquilla sia a livello fisico, che mentale e spirituale. Oppure, come mi è capitato di tradurre in passato: «L'asana è perfetta solidità del corpo, stabilità dell'intelletto e benevolenza dello spirito».
Alla fine, quando tutti gli involucri e parti del corpo sono coordinati assieme durante l'esecuzione di un asana, si sperimenta la cessazione delle fluttuazioni mentali e la libertà da ogni sofferenza. Nella pratica degli asana, dobbiamo allineare e armonizzare il copro fisico con tutti gli involucri del corpo emotivo, del corpo mentale e del corpo spirituale. Questa è la vera integrazione. Ma come si fa ad allineare questi involucri e a sperimentare tale integrazione? Come possiamo ottenere una così profonda trasformazione attraverso la pratica di ciò che, dall'esterno, appare solamente come un esercizio di allungamento e torsione del corpo in strane posizioni? Tutto inizia con la consapevolezza.

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