domenica, maggio 17

Il rilassamento: in ogni posizione dovrebbe esserci rilassamento (terza parte)

Estratti da "Vita nello Yoga"
B.K.S. Iyengar
Edizioni Mediterranee

Il rilassamento: in ogni posizione dovrebbe esserci rilassamento
(terza parte)


Mentre mantenete l'estensione, fate attenzione anche ai vostri occhi perché anche la tensione oculare influenza il cervello. Se gli occhi sono calmi e tranquilli il cervello è calmo e passivo. Il cervello può imparare solo quando comincia a rilassarsi. Quando è teso e nervoso, viene sopraffatto dalla confusione mentale, e non riesce più a capire nulla. Gli occhi si trovano vicino al cervello, e il loro comportamento riflette lo stato cerebrale. Quando siamo confusi, corrughiamo la fronte, e i nostri occhi si restringono, rivelando un senso di instabilità interiore. La compressione degli occhi blocca il cervello e aumenta lo stress. Quando gli occhi sono ben aperti, il cervello è pronto e ricettivo. Se sforziamo gli occhi, significa che siamo iper-stressati. Se i nostri occhi sono tesi, significa che stiamo eseguendo l'asana con il cervello, non con il corpo. Se osserviamo il mondo con gli occhi tesi, significa che in nostri nervi sono già logorati, e che ci stiamo sforzando troppo, condizione che ci porta a perdere energia. Nella pratica degli asana, cerchiamo di generare e stabilizzare le nostre energie, per salvaguardarle e non sprecarle inutilmente. Rilassate gli occhi mentre guardate, altrimenti perderete una grande dose di energia.
Gli occhi dovrebbero essere rilassati e andare indietro. Tenete gli occhi aperti e rilassati e, allo stesso tempo, volgete lo sguardo indietro durante la pratica. Questo sguardo all'indietro educa gli occhi a guardare verso l'interno, permettendovi di osservare il vostro corpo e il vostro cervello. Lasciate che i vostri occhi siano come fiori che sbocciano. La sensazione è visione; la visione è sensazione. Dovete sentire con gli occhi aperti. Se i vostri occhi sono rivolti verso l'esterno, non c'è integrazione.

(continua)

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