Estratti da "Vita nello Yoga"
B.K.S. Iyengar
Edizioni Mediterranee
Il rilassamento: in ogni posizione dovrebbe esserci rilassamento
(prima parte)
(prima parte)
Quando assumiamo una posizione in maniera corretta, rimaniamo sempre rilassati, anche se ci stiamo stendendo al massimo delle nostre capacità. L'ego è un padrone che assegna compiti incessantemente. Non sa che nella pratica degli asana bisogna sviluppare un equilibrio tra l'attività e la passività, lo sforzo e il rilassamento.
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L'equilibrio tra attività e passività trasforma il cervello in un testimone. Ciò implica una passività costante da parte del cervello e un'attivazione delle cellule del corpo, senza irrigidimento dei muscoli. In presenza del solo sforzo, viene esercitata una pressione costante sui muscoli, che a lungo andare si logorano a causa dell'iper-allungamento, finendo per subire delle lesioni. La mente non riesce a raggiungere l'equilibrio quando siamo sotto sforzo.
Il rilassamento richiede il rilascio di ogni tensione muscolare superflua, e ciò permette di aumentare sia la solidità del corpo interiore che la serenità mentale. Ma come si ottiene questa pace interiore mentre si è in lotta contro il proprio corpo fisico? Come si sperimenta questa serenità mentre si patiscono i malesseri e i dolori generati dall'apprendimento di un asana?
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Cominciate a praticare l'asana rilasciando lentamente il respiro finché non percepite un tenue stato di silenzio in ogni cellula del vostro corpo. L'inspirazione è tensione, l'espirazione è libertà. Ogni movimento dovrebbe essere eseguito durante la fase espiratoria. L'espirazione libera il corpo dallo stress e dalle tensioni.
(continua...)
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